Anche secondo film italiano in corsa per il Leone d'Oro,
[b]Il papà di Giovanna[/b] di Pupi Avati, ha ricevuto pochi applausi e qualche dissenso.
Il papà del titolo è Michele Casali (Orlando) e a lui spetterà affrontare la più difficile delle situazioni: la figlia adolescente e bruttina Giovanna (Rohrwacher) ha ucciso per gelosia la sua migliore amica. La ragazza viene rinchiusa in un ospedale psichiatrico a Reggio Emilia dove rimarrà fino al '45 e il padre non mancherà di darle tutta la sua assistenza. Tra padre e figlia c'è un legame particolare, morboso, dal quale viene esclusa la mamma Delia (Neri), la quale dopo la tragedia decide di non rivedere più Giovanna.
Il regista ha detto: "La vita mi ha risparmiato questo evento, ma sono papà per tre volte e anche di una figlia e so esattamente cosa ha provato il personaggio di Silvio Orlando in cui c'è molto di me". Poi ammette: "Si è vero non posso nascondere che mi sia in parte ispirato a fatti di cronaca come quelli di Garlasco, Novi Ligure, Perugia chiedendomi: cosa succede in quelle famiglie quando i riflettori delle tv si spengono e le porte delle loro case si chiudono? E così in questo film ho cercato di ipotizzare".
Francesca Neri ammette:"E' vero. Mi è toccato interpretare una madre terribile, un ruolo duro che mi ha fatto soffrire, ma comunque una donna che, alla fine, non giustifico, ma mi suscita una profonda tenerezza".
Nel film anche Ezio Greggio nel suo primo ruolo drammatico, quello di un agente di polizia amico e vicino di casa della famiglia di Silvio Orlando e che ha in moglie una Serena Grandi costretta a vivere su una sedia a rotelle. Dice: "Certo mi sono dovuto togliere i miei soliti abiti e mettermi in punta di piedi ad ascoltare quel maestro d'orchestra che è Pupi Avati, ma sono felice".
Silvio Orlando è contento di aver fatto parte di "un film in cui è assente quella volgarità che purtroppo piace tanto oggi".