La storia dell'Alto Adige è troppo complicata. Ho letto diversi libri e sentito diverse campane. La maggior parte dei madre lingua tedesca non si sente italiano, o formalmente solo sulla carta. Non si sforzano di "sentirsi" italiani, figurarsi se abbandonano il dialetto. Che poi mica per sempre, basterebbero quei momenti in cui ci sono io.
Per chi mi sta vicino parlare il tedesco alto è una finzione perché sembra una cosa costruita e se lo si parla in un contesto pubblico, sembrerebbe prendere per il sedere gli altri. La lingua più bella e spontanea è il dialetto della zona. Altrimenti mi viene fatto il paragone seguente: è come se noi in italiano parlassimo un linguaggio "di corte e cerimoniale" (cit.) in contesti quotidiani.
Niente da fare, non capirò mai ma proverò piano piano ad accettarlo
C'è solo un ragazzo che parla benissimo italiano e quando ci sono io elimina il dialetto. Altri ancora tentano un italiano azzardato perché il tedesco tedesco di Germania è troppo lontano dai loro standard.
Della Professoressa non so. Dice di essere "insegnante di tedesco" .
Quello che dice Fenice lo approvo. Forse non è così comune vedere una quasi romana in una vallata del Tirolo del Sud. Non so. Non credo siano in grado di comprendere le mie difficoltà. Già quelle culturali mi bastavano, adesso quelle linguistiche hanno altro peso.
Multilinguismo in Alto Adige e dialetto
quando e come è un problema?
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Non capirò mai del tutto, ma credo che anche se il tedesco "alto" sembri da cerimonia potrebbero comunque mettersi nei tuoi panni e capire che sei un ospite e possono anche sforzarsi di "fare le cerimonie". Non commento il fatto che non si sentono italiani, perché non conosco nel dettaglio le vicissitudini della gente che popola quei luoghi (in cui, tra l'altro, non sono mai stata); però sulla carta sono italiani e sono certa che conoscono l'italiano, almeno i giovani che non stanno bloccati nei paesini. Decidano loro se con te preferiscono parlare in tedesco "alto" o in italiano, oppure (meglio) in tedesco "alto" con qualche elemento di dialetto, così piano piano imparerai. L'importante è che non ti facciano sentire esclusa dalle conversazioni: già l'ambiente non è quello in cui sei abituata a vivere...
Se io mi trovassi al tuo posto sarebbero costretti a parlare in italiano per comunicare con me: se proprio non ci riuscissero dovrebbero optare per l'inglese, lingua "neutrale".
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Dopo tutto si accettano le popolazioni e le culture per quello che sono. Soprattutto se si tratta di cerchie di persone care. Con qualche sforzo in più proverò a capire prima o poi, sperando che i propositi siano reciproci ma credo che se dall'altro lato nessuno si sia sforzato la prima volta che ero arrivata, non vedo il perché debba succedere in futuro
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[quote="marika";p=64344]Dopo tutto si accettano le popolazioni e le culture per quello che sono. Soprattutto se si tratta di cerchie di persone care.[/quote]
Anche tu hai una tua cultura e va rispettata. Per essere accettata ed integrarti non devi necessariamente diventare "una di loro": puoi essere te stessa e potete venirvi incontro.
[quote="marika";p=64344]sperando che i propositi siano reciproci[/quote]
Appunto.
Anche tu hai una tua cultura e va rispettata. Per essere accettata ed integrarti non devi necessariamente diventare "una di loro": puoi essere te stessa e potete venirvi incontro.
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Ieri ho parlato con un alto atesino che vive in provincia di Roma. Ha detto che anche lui spesso non capisce il dialetto della zona (cito un es. mo = adesso). Nonostante tutto lo trova simpatico (ti credo, la maggior parte delle cose son comprensibili!). Mi ha consigliato prima di tutto di concentrarmi sul tedesco e poi ogni tanto di memorizzare qualche parolina in dialetto che risulta divertente, senza star a pensare che si tratti di maleducazione della gente ma semplicemente di un fatto culturale che va compreso.