Mi trovo in Alto Adige da una settimana esatta. Premetto che ho una stima innata per i territori dove c'è bilinguismo (o addirittura qui anche trilinguismo, se consideriamo il ladino), perché trovo una risorsa inestimabile il fatto che alcuni riescano perfettamente a destreggiarsi in lingue diverse sin dalla nascita. Apre la mente e nuovi orizzonti.
Sorge però un problema a mio avviso: il dialetto! Se a scuola imparate che in Suedtirol si parla tedesco: vi sbagliate! La "lingua" officiale è il dialetto, una sorta di mix tra dialetto austriaco, bavarese e tedesco del sud.
Una roba pazzesca.
Va bene che i dialetti sono importanti, va bene che posso anche superare la concezione con cui son cresciuta ovvero quella per cui "parlare dialetto in pubblico è da maleducati" (se avessi parlato dialetto a scuola, dal dottore, in uffici burocratici o all'università, di certo non avrei fatto bella figura...anzi), va bene che l'identità è essenziale, soprattutto capisco l'importanza della preservazione dell'identità sudtirolese.
Il problema è che è terribilmente imbarazzante essere in un contesto (amici, famiglia, ristorante) e non capire un tubo! In particolare quando i miei interlocutori sanno il tedesco e l'italiano. Faccio una fatica indescrivibile a decifrare quel che dicono e di conseguenza la maggior parte delle volte evito di esprimermi. E' invece frustrante quando poi per senso di "pena" mi si fa un riassuntino finale in tedesco a fine discorso.
Allora mi chiedo: è giusto questo? o è mancanza di educazione?
Chi mi sta vicino dice che prima o poi dovrò imparare, quindi tale vale iniziare subito. Io sono un po' scettica. La cosa deve esser reciproca. Perché gli altri non possono sforzarsi di farsi capire?
Tutte le volte che c'erano amici stranieri da me, non parlavo mai italiano. Non è educato non farsi capire e bloccare la comunicazione.
Poi chiaramente c'è anche chi proprio non sa andare oltre il dialetto e lì niente da dire. Ma immaginate una cena in famiglia o un gelato tra amici. Già per me è un contesto che mi taglia fuori, se vogliamo. perché sono la nuova arrivata (per così dire), poi se nemmeno capisco di che si tratta!
Immaginate uno straniero che vuole parlare italiano. Va in Sicilia o a Napoli, per esempio e tutti gli parlano solo in dialetto stretto. Cosa vuol capire?
Se mai la mia vita prenderà una piega per cui vivrò qui, devo capire già da ora che il tedesco alto (Hochdeutsch) nel mondo reale non trova applicazione e prima o poi devo mettermi in testa di imparare questa strana lingua.
Multilinguismo in Alto Adige e dialetto
quando e come è un problema?
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Il dialetto altoatesino è un papocchio risultante dallo stravolgimento del tedesco tradizionale con l'aggiunta di termini italiani e può in parte variare anche a seconda del luogo. Persino tra un tedesco tradizionale e un altoatesino tedesco il più delle volte c'è incomunicabilità perché le due lingue sono troppo diverse. Ci si arrangia come si può, gli altoatesini tedeschi dovrebbero comunque conoscere il tedesco standard, almeno per averlo utilizzato a scuola. Fra italiani e tedeschi solitamente si tende a parlare italiano. La situazione in questo senso si fa più critica se dalla città ci si sposta nelle vallate e nei piccoli paesi. Farsi capire da tutti quando si parla mi sembra normale, magari i tuoi amici faticano un po' con il Hochdeutsch e quindi preferiscono farti il riassuntino alla fine...
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[quote="marika";p=64295]Allora mi chiedo: è giusto questo? o è mancanza di educazione?
Chi mi sta vicino dice che prima o poi dovrò imparare, quindi tale vale iniziare subito. Io sono un po' scettica. La cosa deve esser reciproca. Perché gli altri non possono sforzarsi di farsi capire?[/quote]
Quindi credo che un minimo sforzo per farsi capire sia doveroso: qualche parola in dialetto è anche gradita, se chi non conosce il dialetto vuole impararlo, ma non intere conversazioni. Anche io ho delle "uscite romanesche" quando sono in Sicilia e parlo con i miei colleghi romani: se ci ascoltano i siciliani e non capiscono lo vedo dalle facce e mi affretto a "tradurre".
Chi mi sta vicino dice che prima o poi dovrò imparare, quindi tale vale iniziare subito. Io sono un po' scettica. La cosa deve esser reciproca. Perché gli altri non possono sforzarsi di farsi capire?[/quote]
Io sono meno diplomatica (o di parte ) rispetto a Rob. Più che mancanza di educazione credo che si tratti di scarsa (o nulla) capacità/volontà di mettersi nei panni degli altri. Ok, prima o poi dovrai imparare, ma non è questo il modo per farlo: i dialetti si imparano piano piano, ascoltando conversazioni nella lingua "pura" con qualche elemento del dialetto che si assimila piano piano. Lo so per esperienza perché, stando spesso in Sicilia per lavoro, sto imparando alcune parole in dialetto catanese grazie ad alcuni colleghi che parlano italiano con me e i miei colleghi di Roma, ma dialetto tra di loro. Ovvero, quando non hanno la necessità di farsi capire da noi, perché stanno facendo discorsi di lavoro che non ci riguardano, allora parlano come viene loro spontaneo; noi ascoltiamo i discorsi e proviamo a capire: se sono i ragazzi a parlare riusciamo a capire il senso del discorso e chiediamo che cosa significano alcune parole, se sono i più anziani ci perdiamo totalmente e, visto che non stavano parlando con noi, non proviamo proprio a capire. Quindi, i riassunti di fine conversazione non servono a niente, anzi: non si impara il dialetto e ci si sente esclusi dal gruppo.Rob ha scritto:Farsi capire da tutti quando si parla mi sembra normale, magari i tuoi amici faticano un po' con il Hochdeutsch e quindi preferiscono farti il riassuntino alla fine...
Quindi credo che un minimo sforzo per farsi capire sia doveroso: qualche parola in dialetto è anche gradita, se chi non conosce il dialetto vuole impararlo, ma non intere conversazioni. Anche io ho delle "uscite romanesche" quando sono in Sicilia e parlo con i miei colleghi romani: se ci ascoltano i siciliani e non capiscono lo vedo dalle facce e mi affretto a "tradurre".
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Vi faccio qualche esempio.
L'altro giorno eravamo a visitare un giardino botanico. Il bar era strapieno e così una coppia ha deciso di chiederci se poteva occupare i due posti liberi nel nostro tavolo. Sono iniziate conversazioni in dialetto. Io ero stanchissima e avevo il sole picchiante in testa e non ho nemmeno fatto la fatica di concentrarmi e di sforzarmi di capire. A un certo punto il tizio cerca la mia approvazione dato che tutti ridevano. Sapeva benissimo che venivo da vicino Roma ma nonostante tutto continuava col dialetto. Al che io ho detto in tedesco: "mi piacerebbe ridere anche a me, se solo mi veniste incontro".
Poi altra cosa. La zia di una persona a me cara è PROFESSORESSA DI TEDESCO A SCUOLA. Quindi si intende che se non lo sa lei, come dovrebbe fare a insegnarlo? Eppure niente, comunicazione in dialetto.
Mi dispiace ma non mi sembra affatto normale. Così finirò per odiarlo questo dialetto perché mi si catapulta, controvoglia, in un contesto in cui mi sento sempre fuori luogo.
Nonostante tutto, qualcosa la capisco ma è davvero scarsa percentuale.
L'altro giorno eravamo a visitare un giardino botanico. Il bar era strapieno e così una coppia ha deciso di chiederci se poteva occupare i due posti liberi nel nostro tavolo. Sono iniziate conversazioni in dialetto. Io ero stanchissima e avevo il sole picchiante in testa e non ho nemmeno fatto la fatica di concentrarmi e di sforzarmi di capire. A un certo punto il tizio cerca la mia approvazione dato che tutti ridevano. Sapeva benissimo che venivo da vicino Roma ma nonostante tutto continuava col dialetto. Al che io ho detto in tedesco: "mi piacerebbe ridere anche a me, se solo mi veniste incontro".
Poi altra cosa. La zia di una persona a me cara è PROFESSORESSA DI TEDESCO A SCUOLA. Quindi si intende che se non lo sa lei, come dovrebbe fare a insegnarlo? Eppure niente, comunicazione in dialetto.
Mi dispiace ma non mi sembra affatto normale. Così finirò per odiarlo questo dialetto perché mi si catapulta, controvoglia, in un contesto in cui mi sento sempre fuori luogo.
Nonostante tutto, qualcosa la capisco ma è davvero scarsa percentuale.
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Non è che la professoressa di tedesco a scuola parla dialetto? Da quello che hai scritto... non si sa mai.
Ribadisco ciò che ho scritto:
[quote="Fenice";p=64309]Più che mancanza di educazione credo che si tratti di scarsa (o nulla) capacità/volontà di mettersi nei panni degli altri.[/quote]
Giusto che tu ti sforzi di capire il dialetto delle persone a te care, ma giusto anche che le persone che parlano questo dialetto non pretendano che tu capisca subito tutti i discorsi in dialetto e che si sforzino di non parlare in dialetto. Mi pare una cosa talmente ovvia... Ma forse non capisco il modo di pensare e fare del luogo. Anzi, di sicuro non capisco: a me non verrebbe mai in mente di dire a qualcuno che è meglio se si immerge subito nel dialetto romano (che è uno dei più facili da capire e parlare) dato che prima o poi deve parlarlo. Capirlo sì, perché trovandosi a Roma e dintorni è bene poter interagire con tutti i romani, ma con la consapevolezza che questi si impegneranno a comunicare con noi usando la lingua ufficiale di Roma (l'italiano) e, se ne hanno la possibilità (perché la conoscono) parlando la lingua dell'ospite.
In sintesi, dalle persone con cui sei stai mi aspetto che parlino con te in tedesco "alto" e, se mai tu avessi difficoltà a capire qualcosa, che si sforzino di parlare italiano dato che lo conoscono (e trascurando il fatto che sono italiani).
Se non lo fanno sono paragonabili a quegli americani snob che fanno finta di non capire i loro connazionali se questi pronunciano le parole in american english invece che nel dialetto locale.
Ribadisco ciò che ho scritto:
[quote="Fenice";p=64309]Più che mancanza di educazione credo che si tratti di scarsa (o nulla) capacità/volontà di mettersi nei panni degli altri.[/quote]
Giusto che tu ti sforzi di capire il dialetto delle persone a te care, ma giusto anche che le persone che parlano questo dialetto non pretendano che tu capisca subito tutti i discorsi in dialetto e che si sforzino di non parlare in dialetto. Mi pare una cosa talmente ovvia... Ma forse non capisco il modo di pensare e fare del luogo. Anzi, di sicuro non capisco: a me non verrebbe mai in mente di dire a qualcuno che è meglio se si immerge subito nel dialetto romano (che è uno dei più facili da capire e parlare) dato che prima o poi deve parlarlo. Capirlo sì, perché trovandosi a Roma e dintorni è bene poter interagire con tutti i romani, ma con la consapevolezza che questi si impegneranno a comunicare con noi usando la lingua ufficiale di Roma (l'italiano) e, se ne hanno la possibilità (perché la conoscono) parlando la lingua dell'ospite.
In sintesi, dalle persone con cui sei stai mi aspetto che parlino con te in tedesco "alto" e, se mai tu avessi difficoltà a capire qualcosa, che si sforzino di parlare italiano dato che lo conoscono (e trascurando il fatto che sono italiani).
Se non lo fanno sono paragonabili a quegli americani snob che fanno finta di non capire i loro connazionali se questi pronunciano le parole in american english invece che nel dialetto locale.